Pranzo consegnato a casa per 120 famiglie

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Pranzo consegnato a casa per 120 famiglie

L’iniziativa del Lions Club Pisa Host insieme a Caritas e Osteria dell’Ussero per chi è finito ai margini anche per colpa del Covid

di Francesco Paletti

PISA «Brividi, glielo assicuro». Chissà quanti ne avrà organizzati di pranzi di Natale Antonio Cappabianca dell’Osteria all’Ussero, il ristorante della Villa di Corliano. Nessuno, però, come quello del giorno di Natale: 120 coperti inseriti in box termici e contenitori di alluminio, perché non perdessero fragranza e calore. E consegnati direttamente a casa delle 38 famiglie del Cep e di Barbaricina indicate dalla Caritas parrocchiale dell’Unità pastorale delle due parrocchie, guidata da don Claudio Bullo. «Le seguiamo tutte dall’inizio della crisi dovuta alla pandemia, sono nuclei che prima riuscivano a vivere una vita dignitosa e che adesso faticano moltissimo– spiega il sacerdote –: le accompagniamo ormai da mesi in un cammino fatto di vicinanza e prossimità. I pacchi spesa? Certo, distribuiamo anche quelli, una volta la settimana: ma la consegna dei generi alimentari, oltre a un aiuto materiale, è anche un modo per costruire una relazione». Ed è a don Bullo che si è rivolto l’avvocato Giuseppe Mazzotta, presidente del Lions Club Pisa Host per organizzare il pranzo speciale di Natale di due giorni fa: «Con il direttivo del club ci siamo interrogati su come poter esprimere vicinanza alle nuove povertà in un periodo delicato come quello delle festività natalizie, quelle emerse con la crisi economica e sociale innescata dalla pandemia – racconta –: così è nata l’idea di collegarsi all’esperienza dell’unità pastorale sostenendo economicamente un pranzo che è stato preparato da un ristoratore pisano, cioè un’altra delle categorie particolarmente colpite dalla pandemia». L’idea si è rivelata vincente, complice anche il menù preparato dall’Osteria dell’Ussero: guazzetto di totani su crostone di polenta taragna come antipasto, lasagne al salmone con pesto di zucchine e fiori di zucca quale primo piatto, filetto di tonno agli agrumi con panura di semi e rataouille di verdure per secondo e tronchetto al cacao con crema a mascarpone e arancia per concludere. «Tutto squisito tanto che alcune famiglie hanno addirittura sentito il dovere di lasciare una recensione positiva al ristorante, ma soprattutto c’è stata quella gioia dovuta alla sorpresa di ritrovarsi alla porta qualcosa d’inaspettato, una piccola luce in un momento per tanti molto buio» racconta Gianluca Ambrosino, educatore della cooperativa sociale «Il Simbolo», che con la collega Ilaria Signorini è impegnato nel lavoro di animazione di quartiere insieme alla Caritas parrocchiale. In cucina, infatti, nulla è stato lasciato al caso, a cominciare dalla scelta del menù: «Ho optato per il pesce – spiega Cappabianca – perché ho pensato che lo avrebbero gradito tutti, diversamente dalla carne che talvolta non è compatibile con la cultura alimentare di alcune comunità religiose».

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restaurant 1284351 1920   Il Tirreno I Lions offrono il pranzo di Natale a 120 persone

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